Giovanna Bandini racconta le vicende
di una supplente precaria, Bianca, non proprio entusiasta del suo lavoro, che
però riesce a rendersi credibile e a credere di conseguenza nel suo ruolo
combinando il suo ricordo di allieva e il presente di insegnante. E’ nel
ricordo che costruisce la sua figura di docente perché questo la aiuta a
confrontarsi con i suoi allievi giorno per giorno: la severità o la pretesa
bontà dei suoi insegnanti, le insofferenze sue e dei suoi compagni di classe,
il peso del dovere dello studio in un momento fondamentale per la costruzione
della vita adulta, sono tutti elementi che dal passato al presente e viceversa
la formano e le sono d’aiuto nel rapporto con gli studenti. E le permettono anche uno sguardo ironico
sulla vita scolastica, sui suoi inevitabili distorti meccanismi e sui
personaggi che la animano. Quando poi rischia di scivolare dal suo ruolo - un
suo allievo si innamora di lei e Bianca ricambia il sentimento – questa
saggezza è fondamentale per capire e per agire nel migliore dei modi possibili.
Per chi ha letto libri sulla scuola
e anche per chi non ne ha letti, una prospettiva curiosa ma anche appassionante
di questo mondo.
Daria
Peterlongo
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